Psicoterapia individuale
Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo comune con il quale gli uomini si influenzano tra loro. Non sottovaluteremo quindi l’uso delle parole nella psicoterapia.
Sigmund Freud (Introduzione alla psicoanalisi)
Generalmente ci si rivolge ad uno psicoterapeuta perché si provano conflitti relativi alla propria sfera affettiva e relazionale che rendono complicato o ostacolano il nostro vivere quotidiano. Perché si sta affrontando un momento di difficoltà o di “riorganizzazione” della propria vita che comporta una crisi e abbiamo bisogno di un sostegno. Perché si esprimono sintomi incomprensibili (ansia, fobie, attacchi di panico, sintomi psicosomatici) o patologie quali depressione, psicosi, disturbi dell’umore.
Per comprendere chi siamo veramente, per sviluppare le proprie risorse e per esprimere al meglio la propria individualità, migliorare il rapporto con se stessi e di conseguenza con gli altri.
Il nodo di una terapia individuale è la persona: la sua unicità di percepire, vivere e sentire le relazioni con gli altri e dare senso agli eventi della propria vita.
La psicoterapia è un percorso che permette di aiutare l’uomo a comprendere e scoprire le ragioni che lo fanno pensare, sentire e comportarsi in maniera insoddisfacente. Più precisamente la si potrebbe definire un incontro umano che consente di fare un’esperienza relazionale profonda di condivisione e riconoscimento dei propri bisogni, dove il “giudizio” viene sospeso.
Lo scambio empatico profondo e la relazione che si crea tra psicoterapeuta e paziente, permette a quest’ultimo di recuperare risorse insperate trasformando la “sua”storia da un insieme di fotogrammi, spesso fra loro separati e disordinati e quindi difficilmente comprensibili, in una sequenza più armonica e leggibile. Cosicché la persona avrà la possibilità di vedere e scoprire aspetti della propria storia nel suo procedere narrativo sempre più espressivo e coeso.
Il “qui ed ora” del lavoro psicoterapeutico diventa il luogo e il tempo fertile all’ interno del quale iniziare a vivere esperienze nuove, nuovi modi di sentire, versioni diverse della propria esistenza e, quindi, nuovi racconti.
Per approfondimenti ulteriori leggi l’articolo: “La narrazione ci aiuta a costruire significati”